Materialismo
Nella filosofia materialista di Hobbes tutto ciò che esiste è costituito da corpi e movimento.
Considera esistenza della sostanza spirituale come non dimostrabile. I pensieri invece fanno parte della materia in quanto rappresentazioni del mondo esterno, quindi materiale.
Il processo di conoscenza
- I corpi esterni stimolano gli organi di senso
- Lo stimolo, dall'organo di senso, raggiunge il cuore e il cervello
- Come risposta questi due producono un controstimolo, che dall'interno arriva all'esterno.
Tale processo è chiamato rappresentazione o sensazione. - Noi ragioniamo sugli effetti che provocano in noi gli enti esterni, e non su quest'ultimi nello specifico.
Da questo processo nasce l'immaginazione e, di conseguenza, la memoria.
La teoria del linguaggio
Per Hobbes il linguaggio non è altro uno strumento con l'unico scopo di annotare i nostri pensieri e le nostre conoscenze, per restituirli ad un prossimo. Perciò la veridicità di un'affermazione è data dalla coerenza delle parole e la loro comprensione.
Hobbes identifica due tipi di nomi: propri (riferiti ad individui in particolare, es. "uomo") e universali (definizioni generali che possono essere applicabili in più casi, es. "corpo").
Sottolinea inoltre l'esistenza di nomi negativi, che non definiscono una realtà (es. Nulla, infinito)
La ragione
I nomi sono la base del ragiona, la quale coincide con il ragionamento che viene definito come un calcolo; Es. Animale+ razionale=uomo
Cause di ragionamenti sbagliati
- Procedere senza un metodo
- Assegnare i nomi di corpi (soggetto) a nomi di accidenti (predicato), quindi invertirli
- Dare nomi di accidenti esterni alla nostra percezione
- Dare nomi di corpi a semplici parole
- Usare metafore piuttoste che le proprie parole
- Usare nomi senza significato
Linguaggio e scienza
Senza il linguaggio la scienza non sarebbe possibile, perciò anche la ragione non potrebbe avvenire correttamente. Tramite |' utilizzo di strumenti per il controllo la scienza porta alla conoscenza, quindi alla ragione e all'utilizzo coerente delle parole. Da ciò nasce quella che viene definita da Hobbes come
"conoscenza causale", un procedimento di deduzione che
permette di riconoscere la causa di un effetto, di arrivare quindi a comprendere l'effetto tramite le cause (es. Triangolo= figura la cui somma degli angoli è 180). L'uomo può affidarsi solo alla certezza di una scienza creata da lui stesso, come la matematica. Al contrario le scienze naturali si basano su probabilità, poiché la realtà studiata non è opera dell'uomo, ma di Dio.
L'etica
Vengono definiti bene e male rispettivamente il piacere e il dolore, quando cerchiamo di soddisfare desideri. Ciò si basa sul fatto che le passioni umane non sono altro che movimenti verso un oggetto (piacere->avvicinamento, dolore-allontanamento).
La politica
Al contrario di Aristotele, che definisce l'uomo come animale naturalmente politico, Hobbes ritiene l'esistenza di uno stato di natura prepolitica.
Le 4 caratteristiche dell'uomo in stato di natura:
- L'uomo è bramoso, egoista. Pensa a sé stesso. Da qui la definizione homo homini lupus
- est poiché è la causa principale di conflitti
- L'uomo, per diritto naturale, è un animale libero.
- L'uomo è naturalmente razionale
- L'uomo teme la morte
Lo stato di natura è caratterizzato da un disequilibrio generale, che lo porta a degenerare ed entrare in uno stato di guerra (poiché l'uomo è libero ed egoista). Per evitare ciò ed ottenere più sicurezze, gli uomini escono dallo stato di natura per entrare in uno politico. Lo Stato nasce ufficialmente da due patti: patto di unione (gli uomini decidono di unirsi) e patto di soggezione (si sottopongono ad un soprano), in cambio di sicurezza da parte del soprano gli uomini rinunciano a diverse libertà, questo è ciò che Hobbes definisce Leviatano (mostro biblico).
Lo Stato di Hobbes
- Lo Stato di Hobbes ha origine da un contratto e non da un' organizzazione gerarchica.
- Il sovrano riceve il proprio potere democraticamente
- Il potere del sovrano è assoluto e indivisibile.
- Il sovrano è superiori ai sudditi e non è sottomesso alle leggi
- Nello Stato il bene è ciò che il sovrano impone, il male è la disobbedienza.
Stato e chiesa
Le religioni hanno origine da caratteristiche naturali dell'uomo:
- La tendenza a credere negli spiriti
- Ignoranza totale riguardo alla causa delle cose
- Interpretare casi accidentali come premonitori
Secondo Hobbes lo Stato deve essere cristiano e, a sua volta, la chiesa deve coincidere col potere politico.
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Riassumendo:
L'Assolutismo Regio
Thomas Hobbes visse in un periodo tumultuoso della storia inglese e sosteneva l'assolutismo regio, credendo che solo un re con potere assoluto potesse prevenire il caos sociale.
La visione dell'essere umano di Hobbes:
Hobbes riteneva che gli esseri umani fossero egoisti e violenti per natura, basandosi sul motto "ogni uomo è un lupo per l'altro uomo". Senza regole e controllo, l'uomo agirebbe solo per il proprio interesse.
La Visione Materialistica di Hobbes
Egoismo e Materialismo
Hobbes credeva che gli individui fossero mossi dall'egoismo e vedeva l'uomo come un essere puramente materiale, spiegabile senza l'intervento di principi spirituali.
Sensazione, Immaginazione e Linguaggio
Secondo Hobbes, la conoscenza deriva dai sensi, che creano immagini nel cervello, e il linguaggio permette di generalizzare concetti e comunicare, essenziali per la società e lo stato.
Principi della Realtà: Corpo e Movimento
Determinismo e Materialismo
Hobbes negava la distinzione tra res cogitans e res extensa di Cartesio, riconducendo tutto al corpo e al movimento. In questa prospettiva, anche i concetti di bene e male sono legati alla corporeità, e l'uomo è determinato dall'istinto di autoconservazione, non libero ma condizionato da cause esterne.
Nella prospettiva materialistica di Hobbes, i concetti di bene e male sono legati alla corporeità, dove il bene è ciò che l'uomo desidera e il male è ciò che respinge, tutto basato sull'istinto di conservazione e l'amor proprio. Hobbes introduce anche il concetto di determinismo, affermando che la volontà dell'uomo è sempre condizionata da cause esterne, soprattutto dall'istinto di autoconservazione, quindi l'uomo non è libero ma le sue azioni sono determinate da forze esterne su cui non ha controllo.
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