2. Quali sono le due accezioni con cui il filosofo parla di Dio?
3. Qual è, per lui, il rapporto tra forma e materia?
4. Come cambia l'immagine dell'essere umano nell'universo bruniano?
1. Bruno fonda la tesi dell'infinità dell'universo sostenendo che l'universo è infinito perché ha una causa e un principio primo infinito, la mente al di sopra di tutto, che si identifica con Dio stesso. Da questo principio infinito derivano infiniti mondi.
2. Bruno parla di Dio in due accezioni: come "mens super omnia," cioè la mente al di sopra di tutto, che rappresenta Dio come principio trascendente e ineffabile; e come "mens insita omnibus," la mente insita in tutte le cose, che rappresenta Dio come principio immanente nel mondo.
3. Per Bruno, il rapporto tra forma e materia è che la materia, la massa corporea del mondo, non è un semplice ricettacolo passivo. La materia ha in sé il principio vivificatore, la forma stessa. Forma e materia, idee e cose, non sono sostanze separate ma aspetti dell'unica sostanza universale e infinita rappresentata dalla natura divina.
4. Nell'universo di Bruno, l'immagine dell'essere umano cambia radicalmente. L'uomo non occupa più un posto privilegiato al centro del creato. Bruno ipotizza la presenza di altri mondi abitati e altre civiltà, sostenendo che non esistono un "alto" e un "basso" in termini di valore e perfezione. Questa visione mette in discussione l'intera visione del mondo accettata dalla Chiesa e contribuisce al distacco di Bruno dalla religione istituzionale. Tuttavia, Bruno non considera questa tesi come "umiliante" per l'uomo; al contrario, la vede come una valorizzazione di tutti gli enti nell'universo, tutti dotati di pari dignità come parte di una medesima sostanza divina e infinita.
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