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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Giordano Bruno

  Giordano Bruno e l'Infinità dell'Universo - Giordano Bruno afferma l'infinità dell'universo, contrapponendosi alla tradizione aristotelica. - Questa concezione si basa sull'idea di un principio divino infinito al di sopra di tutto, identificato con Dio, da cui deriva un cosmo infinito con infiniti mondi. Panteismo e Visione dell'Universo - Bruno adotta una visione panteistica in cui Dio coincide con la natura e si manifesta in ogni cosa. - La materia e la forma non sono separate ma aspetti dell'unica sostanza universale rappresentata dalla natura divina. L'Universo Aperto e la sua Importanza - Bruno introduce l'idea di un universo aperto e infinito, in cui ogni stella potrebbe essere un sole al centro di altri mondi. - Questa visione sfida la prospettiva geocentrica aristotelica e mette in discussione il posto privilegiato della Terra e dell'uomo nell'universo. Valorizzazione dell'Uomo e della Tecnica - Esalta l'uomo come essere nat

Tommaso Campanella

  Un Rinnovato Interesse per la Natura - Tommaso Campanella (1568-1639) si ispira al pensiero di Bernardino Telesio. - Campanella sottolinea l'importanza dell'osservazione diretta della natura rispetto alla cultura libresca. - Reinterpreta la fisica di Telesio incorporando elementi di magia e metafisica. - Sostiene l'universale animazione di tutte le cose, inclusi animali, uomini e oggetti. L'Esperienza Sensibile e la Conoscenza Certa - Campanella valorizza l'esperienza sensibile come fonte principale di conoscenza. - Afferma che i sensi non richiedono prove e garantiscono una conoscenza certa. - Questa visione contrasta con l'approccio razionale. La Città del Sole: Un'Utopia Tecnologicamente Avanzata - Campanella scrisse "La Città del Sole," un'opera utopica basata su una società senza famiglia, schiavitù o proprietà privata. - In questa città ideale, la famiglia, la proprietà privata e la schiavitù sono abolite. - La società è guidata da un s

Film: “Blade Runner”

Trama : “ Blade Runner" è ambientato in un futuro dispotico in cui l'umanità ha creato androidi chiamati "replicanti" praticamente indistinguibili dagli esseri umani. Questi replicanti sono stati progettati per svolgere lavori pericolosi nello spazio, ma alcuni di essi scappano sulla Terra. I "Blade Runner" sono agenti incaricati di ritirare questi replicanti ribelli. Il protagonista , Rick Deckard, interpretato da Harrison Ford, è un Blade Runner incaricato di ritirare quattro replicanti fuggitivi. Nel corso della sua missione, Deckard inizia a mettere in discussione la distinzione tra esseri umani e replicanti e ad interrogarsi sulla loro identità e valore morale. "Blade Runner" è molto più di un semplice film di fantascienza. È una profonda meditazione filosofica sull'umanità, l'identità e la moralità. Guardando questo film, possiamo avventurarci in un mondo in cui la filosofia si fonde con la narrativa, invitandoci a riflettere sulle d

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1. Secondo Bruno, l'uomo può operare anche "oltre" e "fuor le leggi" della natura grazie al possesso dell'intelletto e delle mani. Questa capacità gli consente non solo di agire secondo le leggi naturali ma anche di superarle, creando nuove realtà e ordini con il proprio ingegno, esprimendo così una similitudine con gli dèi. 2. Nell'età dell'oro, la condizione degli uomini era quella in cui essi non erano più virtuosi delle bestie e, forse, erano persino più stupidi di alcune di esse. Tuttavia, con l'emergere delle difficoltà, delle necessità e l'evoluzione degli ingegni umani, gli uomini hanno iniziato a inventare industrie, scoprire arti e sviluppare nuove invenzioni. Questo progresso tecnico è stato stimolato dal bisogno e dall'intelletto umano profondo, portando gli uomini a allontanarsi dalla loro condizione "bestiale" e ad avvicinarsi sempre più all'essere divino. Interpretazione e riflessione: Bruno concilia la perdit

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1. Bruno intende provare la tesi dell'infinità dell'universo da due prospettive: la prima è basata sulla natura di Dio come causa dell'universo, sostenendo che se Dio è infinito, l'universo da Lui creato deve essere anch'esso infinito. La seconda prospettiva riguarda la comunicazione dell'infinità da parte di Dio alle cose, affermando che l'infinito comunica ciò che gli è proprio, ossia l'infinità stessa, e quindi l'universo derivato da Dio deve essere infinito. 2. Per Bruno, ammettendo la finitudine dell'universo si verrebbe a "frustrare la capacità infinita" di Dio perché implicherebbe limitare la potenza divina e sminuirla. Questo limite nella capacità di Dio di creare un universo infinito andrebbe contro la natura stessa dell'infinità divina e porterebbe a contraddizioni filosofiche e religiose. 3. Gli interrogativi retorici utilizzati da Bruno per sottolineare l'assurdità dell'ipotesi della finitezza dell'universo s

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1. Quale potere conferisce all'uomo il possesso delle mani? 2. Come viene intesa dal filosofo la relazione tra la capacità pratica e quella intellettiva? 3. In che cosa consiste l' «eroico furore» e perché è così denominato? 1. Il possesso delle mani conferisce all'uomo il potere di manipolare e trasformare il mondo. Bruno considera le mani uno strumento con cui l'uomo può piegare la materia ai propri scopi e progetti, consentendogli di toccare, modificare e plasmare la realtà circostante. 2. Bruno concepisce la relazione tra la capacità pratica e quella intellettiva come complementare. Egli sostiene che queste due capacità non sono in contraddizione l'una rispetto all'altra, ma entrambe sono fondamentali per la comprensione e la trasformazione delle cose. La capacità pratica, associata all'uso delle mani, permette all'uomo di agire nel mondo fisico, mentre la capacità intellettiva gli consente di comprendere le leggi e i principi che governano la realtà

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1. Su quale assunto Bruno fonda la tesi dell'infinità dell'universo? 2. Quali sono le due accezioni con cui il filosofo parla di Dio? 3. Qual è, per lui, il rapporto tra forma e materia? 4. Come cambia l'immagine dell'essere umano nell'universo bruniano? 1. Bruno fonda la tesi dell'infinità dell'universo sostenendo che l'universo è infinito perché ha una causa e un principio primo infinito, la mente al di sopra di tutto, che si identifica con Dio stesso. Da questo principio infinito derivano infiniti mondi. 2. Bruno parla di Dio in due accezioni: come "mens super omnia," cioè la mente al di sopra di tutto, che rappresenta Dio come principio trascendente e ineffabile; e come "mens insita omnibus," la mente insita in tutte le cose, che rappresenta Dio come principio immanente nel mondo. 3. Per Bruno, il rapporto tra forma e materia è che la materia, la massa corporea del mondo, non è un semplice ricettacolo passivo. La materia ha in sé

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1. In nome di quale valore Campanella rigetta la cultura libresca? 2. Quali sono, per Campanella, i principi fondamentali dell'essere e come intervengono nella natura? 3. Qual è il ruolo attribuito alla scienza e alla tecnica nella Città del sole? 4. Nella città ideale, su quali principi è fondata l'educazione dei ragazzi? 1. Campanella rigetta la cultura libresca in nome dell'esperienza diretta della realtà. Egli crede che si possa apprendere di più osservando direttamente la natura e le cose, come un filo d'erba o una formica, piuttosto che attraverso i libri. 2. Per Campanella, i principi fondamentali dell'essere sono la potenza, la sapienza e l'amore. Questi principi intervengono nella natura in quanto guida per l'armonia e l'ordine del mondo. La potenza rende ogni cosa necessariamente come dev'essere, la sapienza è responsabile dell'armonia che regge il mondo, mentre l'amore guida ogni cosa verso il suo fine supremo. 3. Nella "Città